PRINCIPE RANOCCHIO

Il Principe Ranocchio è un personaggio da fiaba ispirato liberamente alla famosa fiaba dei Fratelli Grimm.

É la storia di un principe trasformato in ranocchio che vagando di loco in loco cerca da una qualsiasi principessa il bacio fatato per cambiare la sua sorte. Oppure è la storia di un giullare medioevale che crede di essere un ranocchio e “cerca il bacio della principessa” sfruttando la scusa in ogni evenienza.

Tutto il gioco teatrale gravita attorno a questa idea studiata apposta per coinvolgere e divertire gli spettatori. Con giochi di alto equilibrismo, acrobazie squinternate e giocolerie disordinate affascinerà la principessa scelta tra il pubblico e la farà innamorare con poesie dantesche e del Lentini per riuscire, infine, a strapparle un bacio. 

Lo spettacolo ha una strutturazione scomponibile.

Il Personaggio

Come in tante altre fiabe della tradizione, anche nel Principe Ranocchio viene raccontato un fatto alquanto bizzarro: l’indossare una pelle di animale. Significa diventare come l’animale, comportarsi come lui nei più bassi istinti. Ciò può comprendere sia il vestirsi da rana e mettersi a gracidare sopra un palo, sia l’abbandonare completamente una parte femminile, legata più che ai pensieri della mente, alle emozioni del cuore. È questa la principessa che bisogna sposare alla fine della fiaba perché tutto possa finire con un “e vissero felici e contenti”.

Per fare ciò si deve passare attraverso una situazione estrema. Nel caso della fiaba del Principe Ranocchio dei Fratelli Grimm il protagonista viene schiantato violentemente dalla principessa contro il muro, non c’è il bacio. In altri casi bisogna tagliare le teste del drago oppure scuoiare le nove pelli riducendolo un ammasso di carne, percuoterlo con una verga di nocciolo ed infine fargli il bagno nel latte di capra. Nulla di tutto ciò nel caso di Nespolo: il processo di “redenzione” messo in scena nello spettacolo è costituito da prove che non sono nient’altro che numeri di virtuosismo. Una serie di eventi che metteranno in difficoltà il protagonista e che lo condurranno verso una grande prova finale.

Il costume

Il costume è rigorosamente storico e ricalca il modello del Giullare italiano del XV secolo, per questo non porta punte nel cappuccio come tipico della tradizione anglosassone e si appropria di caratteristiche animali.

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“Ma quando cadde a terra, non era più un ranocchio: era un principe dai begli occhi ridenti. Per volere del padre, egli era il suo compagno e sposo. Le raccontò che era stato stregato da una cattiva maga e nessuno, all’infuori di lei, avrebbe potuto liberarlo.”

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